La Gen Z e l’uso dei social: come li usano e quali sono i pericoli

Una ricerca condotta negli Stati Uniti, da ExpressVPN e Pollfish, mostra l’uso che la Gen Z fa dei social media e i pericoli ad essi legati
Privacy news
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Speech bubbles with a heart and a neutral expression.

La Generazione Z o Gen Z, i ragazzi tra i 16 e i 24 anni dunque, sono quelli che meglio si sono adattati all’uso della tecnologia e che difficilmente si allontanano da essa. Tra tutte le applicazioni tecnologiche, sicuramente quella che spicca di più sono i social media, che hanno sì ampliato le nostre comunicazioni ma hanno anche risvolti ambigui e che – come è emerso negli ultimi mesi – possono condizionare anche il comportamento degli adolescenti. Proprio per questo ExpressVPN con la collaborazione di Pollfish ha chiesto a 1500 ragazzi americani tra i 16 e i 24 anni, quali sono le loro abitudini riguardo ai social e come si proteggono dagli aspetti negativi di queste piattaforme.

Risultati chiave del sondaggio:

Risultati chiave sondaggio Gen Z e social media

 

Di certo è significativo che l’86% degli intervistati senta che il loro umore viene compromesso dall’uso dei social media, ma questo non li ferma dall’usare per molte ore al giorno i social, primo tra tutti YouTube, la piattaforma video di proprietà di Google. Paura sì, ma non si rinuncia all’uso dei social dunque.

In percentuale, gli intervistati hanno un account in ognuna di queste piattaforme:

Sicuramente la parte visuale e immediata dei social come YouTube, Instagram e TikTok hanno conquistato la gran parte degli utenti di questa fascia d’età. Mentre Facebook e Twitter inseguono ancora altre fasce d’età (dove le percentuali d’uso giornaliero saranno maggiori).

Ma qual è l’effetto su di loro? La maggior parte degli intervistati ammette che l’uso dei social ha un impatto sulla loro felicità, sull’autostima e sulla loro ansia. E, ad esempio, hanno tratto beneficio dalla recente funzione di Instagram e Facebook che permette di nascondere il numero di like, alleviando così il senso di competizione e riuscita del post.

Certo, la strada è ancora lunga per rendere i social media un posto sicuro, e a questo va aggiunto anche l’uso che queste piattaforme fanno dei nostri dati personali. Gran parte degli intervistati afferma di usare almeno una funzione di privacy e sicurezza per i loro dispositivi e account, dovuto alla mancanza di fiducia in queste compagnie. In percentuale, le impostazioni di privacy usate sono:

La Gen Z, pur essendo consapevole dei rischi, non è disposta però a rinunciare all’uso dei social, e, in cambio di più visibilità o accesso a nuove feature, sarebbero anche disposti a rinunciare alla loro privacy, condividendo ancora più informazioni.

78% Sarebbe disposta a condividere informazioni personali con le piattaforme social in cambio di visibilità

33% Include informazioni sui profili social che porterebbero facilmente all’identificazione della password o della domanda di sicurezza

29% Hanno subito il “doxing” (la diffusione online di informazioni personali e private o altri dati sensibili) a causa dei contenuti pubblicati sui social

6 consigli per la privacy nei social media

Spegnere il geotagging

Quando il geotagging è attivato nella fotocamera, le foto conterranno dati come latitudine e longitudine. Chiunque sia in grado di recuperare questi metadati identifica la posizione dell’utente. Spegnere questa opzione mantiene al sicuro la vostra posizione.

Restrizioni alla visibilità del post

È possibile attivare delle restrizioni alla visibilità dei post condivisi attivando le opzioni ‘solo amici’ o ‘amici più stretti’ o ‘privato’, in base al social usato.

Proteggi i login

La miglior protezione è quella di attivare l’autenticazione a due fattori ovunque sia possibile. E naturalmente le password devono essere generate casualmente e contenere almeno 12 caratteri.

Negare i permessi alle app

Tutte le app vi chiederanno l’accesso ad altre parti e funzioni del vostro dispositivo, come la fotocamera, il microfono, i contatti, ecc. Anche le app social lo chiedo, ma se alcune servono al funzionamento delle app, altre non sono necessarie. Disattivatele!

Non usare i social per i log in ad altri siti

Moltissimi siti offrono la possibilità di creare un account attraverso Facebook, in modo rapido e senza dover creare una nuova password. Il lato negativo è che i siti avranno accesso alle vostre informazioni del profilo social e Facebook avrà accesso alle vostre preferenze di navigazione in base ai servizi usati.

Usare una VPN

Una VPN, soprattutto quando vi connettete a reti pubbliche, terrà al sicuro il vostro indirizzo IP e vi munirà di un’ulteriore barriera di sicurezza. Effettuate dunque il download della VPN per usare internet liberamente. Certo, non può impedire ai social di registrare i vostri dati mentre usate la piattaforma, ma di certo vi schermerà contro altri tipi di pericoli digitali.

Conclusione

Come lo studio ha dimostrato, nonostante l’altissimo uso dei social, la Gen Z è anche attivamente impegnata a conoscere i pericoli online e a proteggere sia i loro dispositivi che loro stessi. Naturalmente questo è solo l’inizio, e l’auspicio è che le compagnie tecnologiche si impegnino sempre più per salvaguardare i dati e il benessere dei suoi utenti, soprattutto i più piccoli.

Stefania scrive di tecnologia, sicurezza informatica e nel tempo libero parla di libri, Lego e biciclette.